giovedì 27 settembre 2007

Poesia




O Grande Spirito la cui voce io odo nel vento, e il cui
alito reca la vita a tutto il mondo, ascoltami!


Io sono piccolo e debole ed ho
bisogno della tua forza e della tua sapienza.


Fammi procedere fra tutto ciò che è bello e lascia che i
miei occhi possano sempre ammirare il tramonto rosso e purpureo.


Fa' che le mie mani rispettino ciò che tu hai creato ed
affina le mie orecchie perchè possano sentire la tua voce.


Rendimi saggio così ch'io possa capire le cose che
tu hai insegnato al mio popolo.


Permettimi di imparare la lezione che hai celato in ogni
foglia e in ogni sasso.


Io voglio esser forte non per primeggiare sul mio
fratello, bensì per combattere il mio più grande nemico: me stesso.


Fa ch'io sia sempre pronto a venire a te
con mani nette e sguardo leale.

Affinchè, quando la vita declinerà al calar del tramonto,
il mio spirito possa presentarsi a te senza onta.

martedì 25 settembre 2007

COCHISE


Cochise (Chiricahua Mountains 1812 (o 1815?) - Dragoon Mountains 9.6.1874) fu con Geronimo uno dei più importanti capi Apache.

Resistette alle invAsioni di messicani e statunitensi .

Cochise e gli Apache Chiricahua vivevano nell'attuale zona di Sonora , nel New Mexixo, e in Arizona.

Il governo messicano iniziò una serie di operazioni militari per catturare o neutralizzare i Chiricahua, ma essi incontrarono la resistenza strenua di Cochise e degli Apache.

Con glia americani ebbe pochissimi rapporti anche dopo la firma del trattato del 1852. Negli accordi Cochise si impegnò a garantire la sicurezza del tragitto del primo servizio postale per San Francisco, il Butterfield Overland Mail.

Intaccò il rapporto di Cochise con gli americani il rapimento del figlio di un colono.

Il luogotenente Bascom andò al Passo Apache per vendicarsi di Cochise, cercando di ingannarlo sventolando una bandiera bianca. Cochise si dichiarò innocente e catturato riusci a scappare ma la vicenda si concluse con l'impiccagione dei parenti di Cochise. Dopo quella triste vicenda Cochise si alleò allora con suo suocero Mangas Coloradas e i suoi Apache terrorizzarono per anni Arizona e New Mexico.

Anche dopo la resa di una parte dei Mescalero, Cochise continuò a lungo la sua lotta, rifiutando trattative con gli americani che riteneva inaffidabili, Sconfiggendo anche il luogotenente Cushing, considerato invincibile.

Quando si incontrò con il generale Granger che gli chiedeva di ritirarsi nelle riserve, così gli rispose:


"Le mie parole sono sincere, non voglio imbrogliarti, ma non voglio
neanche essere imbrogliato. Ciò che voglio è una solida e duratura pace. Quando
Dio creò la terra, ne diede una parte ai bianchi e un'altra agli Apache..,
Perché si sono scontrati? (...) I bianchi mi hanno cercato a lungo, ora sono
qui. Che cosa vogliono?... Perché danno tanto valore alla mia persona? Non sono
più il capo di tutti gli Apache, non sono ricco, sono solo un povero uomo. Il
mondo non è stato sempre così. Dio non ci ha creati uguali a voi. Siamo nati
come gli animali tra l'erba secca, non in un letto come voi. Per questo di notte
ci muoviamo come animali rapiniamo e rubiamo. Se avessimo ciò che voi possedete,
non avremmo bisogno di comportarci così. Non ho alcun potere sugli indiani che
rubano e uccidono, altrimenti lo impedirei... Dio mi ha ordinato di venire qui.
Mi ha detto che sarebbe bene vivere in pace, per questo sono venuto (...) Quando
ero giovane e percorrevo questo paese vedevo solo Apache e nessun'altra persona.
Molti anni dopo viaggiai di nuovo in questo paese e vidi che altre persone erano
venute, per prenderne possesso. Perché?"
Granger e Cochise si accordarono e il capo Apache promise la pace ma quando il governo americano si ostinò nel voler trasferire i suoi Chiricahua nelle riserve, Cochise ritornò a combattere.

Cochise accettò la pace solo quando gli fu promessa una riserva nelle sue Chiricahua Mountains.

Ma per l'ennesima volta il governo non mantenne i patti e decise di trasferire gli Apache nella riserva di San Carlos. Cochise malato disse ai suoi vicecapi di non lasciare la loro patria e poco dopo morì.

Non si sa dove Cochise venne sepolto, perché il suo amico Tom Jeffords portò il segreto nella tomba.

Gli fu dedicato il Cochise Memorial Park nelle Dragon Mountains, dove si trova una targa con su cscritto :


Nel 1874 Cochise morì qui nel suo rifugio in montagna che amava più di
ogni altra cosa. Fu il più grande guerriero apache e i suoi lo seppellirono in
segreto, tanto che il luogo della sua tomba è rimasto sconosciuto.


Gli successe come capo suo figlio Taza, che il padre aveva scelto come suo successore

sabato 15 settembre 2007

GERONIMO


Geronimo "Colui che sbadiglia" (16.6.1829-17.2.1909)
Il più famoso capo Apache
Combatté contro l'esercito messicano e statunitense. Famoso per il coraggio, mitico per essere sfuggito tantissime volte alla cattura.
Gli Apache di Geronimo furono gli ultimi guerrieri indiani rifiutarono di riconoscere il governo degli Stati Uniti nel West.
Solo nel 1886 quando Geronimo si arrese al Generale Nelson Miles degli Stati Uniti e fu imprigionato a Fort Pickens in Florida.
In vecchiaia divenne una celebrità, partecipando, come altri capi indiani, a fiere e spettacoli.
Non gli fu permesso mai di fare ritorno nella sua terra . natia.

Uomo Che Teme Il Suo Cavallo

Tašunka-kokipapi ovvero “Il cavallo mette paura" (1830-1900)
Capo dei Sioux Oglala.
Alleato di Nuvola Rossa nella battaglia contro la costruzione della "Bozeman trail"

NUVOLA ROSSA


Nuvola Rossa (1822-1909), Makphya Luta
Capo dei Sioux Oglala.
Evitò la costruzione della rete ferroviaria "Bozeman trail", di strade e fortificazioni sul suoterritorio.

venerdì 14 settembre 2007

CAVALLO PAZZO


Cavallo Pazzo ( nato intorno al 1840 - morto il 5.9.1877) Crazy Horse, Tashunka Uitko o Tashunka Witko

Capotribù degli Oglala Lakota Sioux.

Il suo nome, insieme a quello di Toro Seduto, è legato alla battaglia di Little Big Horne e alla sconfitta di Custer.

Gli è stato dedicato nel South dakota il "Crazy Horse Memorial"

Toro Seduto


Il più grande.
Tatanka Iyotake o Tatanka Iyotanka (1831-15.12.1890)
Capo tribù degli Hunkpapa Sioux .
Il suo nome ci rimanda a Little Big Horn e alla sconfitta di Custer

ALCE NERO


ALCE NERO (Hehaka Sapa o Black Elk )
sciamano Oglala, tribù delle praterie della famiglia Sioux
"Alce Nero parla, Vita di uno stregone dei sioux Oglala" di John G. Neihardt è la storia della sua vita e della sua gente